Secondo lo studio, infatti, il tempo di un amplesso perfetto è tra i 7 e i 13 minuti. Di meno, le cose non si fanno comunque tragiche: l’importante è non scendere al di sotto dei 3 minuti, livello sotto il quale il rapporto sessuale rischia di diventare insoddisfacente. E sopra i 13 minuti? A sorpresa (parziale), gli esperti sostengono che tempi troppo lunghi possono facilitare cali di attenzione e distrazioni, lasciando quindi filtrare all’interno del rapporto le preoccupazioni quotidiane: insomma, un rapporto sessuale superiore al quarto d’ora può essere addirittura noioso e controproducente! A conferma di quanto sopra, un altro studio sostiene come la durata media del rapporto di penetrazione debba aggirarsi intorno ai 6 minuti, ovvero circa la metà di quanto dovrebbero durare i preliminari.
Particolarmente sorprendente anche la statistica relativa alla frequenza dei rapporti sessuali: fare sesso tutti i giorni, o addirittura più volte al giorno, non è considerato come il punto di raggiungimento ottimale. Meglio invece limitarsi su uno o due rapporti sessuali alla settimana.
Sorpresi da tali elaborazioni? Noi un pò sì, anche se – precisiamo – la frequenza e la durata giusta in assoluto non esista, dipendendo – principalmente – dalla natura della coppia. In altri termini, tutto dipende dalle singole persone, dalla loro intesa e sintonia. Eppure, forse uno scopo utile di tale ricerca c’è: tranquillizzare uomini e donne ossessionate dal tempo. Un rapporto sessuale di qualità può essere anche di breve durata, e può certamente essere pienamente soddisfacente anche se non si trascorrono ore sotto le lenzuola!