In particolare, i ricercatori hanno utilizzato lo strumento della risonanza magnetica per poter analizzare le reazioni cerebrali di due gruppi di soggetti di fronte alla visione di video “neutri” (gare sportive) e video pornografici. I due gruppi appartenevano in parte a persone con “comportamento sessuale compulsivo”, e in parte persone con una vita sessuale normale. Ebbene, nel gruppo con comportamenti sessuali compulsivi i video pornografici hanno attivato le stesse aree cerebrali (il corpo striato ventrale e l’amigdala) che vengono generalmente attiva nel cervello dei tossicodipendenti dalla visione della droga.
Insomma, alla fine dello studio – e pur con le dovute semplificazioni – appare possibile affermare che il sesso può generare una sorta di “dipendenza”. Per lo meno, si dirà, nelle persone che hanno un c.d. “comportamento sessuale compulsivo”. Ma di che si tratta?
Il comportamento sessuale compulsivo riguarda fino a una persona ogni 25 (pur con diversi gradi di gravità) e complica – e non poco! – la possibilità di poter vivere una ordinaria e normale vita di relazione. Le persone che sono affette da tale comportamento sessualmente compulsivo hanno infatti l’ossessione di dover far sesso, desiderando – nei casi più gravi – di voler far sesso in ogni momento della giornata, e in qualsiasi situazione.
Per tutti gli altri, fortunatamente, il sesso è un piacevole passatempo che può essere “condito” da un aroma piccante attraverso siti internet che sono specializzati sul tema. Non è certamente un caso che i portali specializzati in incontri stiano acquisendo sempre più popolarità, e che tra le fila degli iscritti vi siano oramai perfetti “insospettabili”…